Classificazione Grand Cru MMXVI
La Classificazione riguarda le 30 etichette di vino italiane più ricercate ed apprezzate da collezionisti ed investitori di tutto il mondo, classificate in base ai maggiori livelli di prezzo ed alla minore percentuale di lotti invenduti registrati dalla Gelardini & Romani Wine Auction. Il metodo di Classificazione dei Grand Cru d’Italia della Gelardini & Romani Wine Auction ricalca quello utilizzato per la classificazione dei Grand Cru di Bordeaux, voluta da Napoleone III in occasione dell’Esposizione Internazionale di Parigi del 1855, ovvero il livello di prezzo dei vini di Bordeaux riscontrabile sui mercati secondari. A distanza di oltre 150 anni la classificazione del 1855 è ancora valida perché fondata sull’unico metro oggettivo: il prezzo, utile a determinare quali siano le etichette che realmente riscuotono il maggior interesse da parte del pubblico. Specularmente alla Classificazione di Bordeaux del 1855 nella Classificazione dei Grand Cru d’Italia della Gelardini & Romani Wine Auction, redatta per la prima volta nel 2009, le etichette Italiane sono state suddivise in 5 fasce di prezzo.
L’aggiornamento 2016 mette in evidenza rispetto al 2015:
1^ fascia (vini con prezzi medi di aggiudicazione per bottiglie 0,75 lt di oltre 300 euro). Stabile la PRIMA fascia, dove convivono sin dalla prima redazione della Classificazione nel 2009 il Brunello Riserva di Biondi Santi, il Barolo Riserva Monfortino di Giacomo Conterno ed il Masseto (Merlot in purezza di Bolgheri). Da segnalare che fra questi, nell’ultimo anno, la migliore performance è stata registrata dal Masseto, che ha avuto una rivalutazione media dei prezzi di aggiudicazione del 5%, mentre il Monfortino, che nel periodo precedente (dal 2013 al 2015) aveva fatto segnare una rivalutazione media del + 7%, è cresciuto di un ulteriore 2% nell’ultimo anno. Ha invece perso qualcosa una piccola quota, -4,5%, il Brunello Riserva Biondi Santi.
2^ fascia (prezzi medi di aggiudicazione fra 200 e 300 euro). Rientra nella SECONDA fascia il Redigaffi, Merlot in purezza di Tua Rita, vino che per mancanza di aggiudicazioni era stato sospeso nell’edizione 2015 della Classificazione. Continua poi il trend positivo (+5% nell’ultimo anno) del Barbaresco Riserva di Bruno Giacosa, che tra il 2013 ed il 2015 aveva già fatto registrare una rivalutazione media dei prezzi di aggiudicazione del +31%, risultato che lo aveva portato a scalare dalla TERZA alla SECONDA fascia.
3^ fascia (prezzi medi di aggiudicazione fra 150 e 200 euro). Passano alla TERZA fascia dalla QUARTA il Fiorano Rosso Boncompagni Ludovisi – che con una rivalutazione media dei prezzi di aggiudicazione del +30% fa segnare la migliore performance assoluta fra i Grand Cru Classificati nell’ultimo anno – e il Barolo Riserva Granbusssia di Aldo Conterno – che ha fatto registrare una rivalutazione media del +5% nell’ultimo anno. Subisce invece una battuta d’arresto la corsa del Montepulciano d’Abruzzo Valentini che fa registrare una diminuzione dei prezzi medi di aggiudicazione, nel solo ultimo anno, del -16%.
4^ fascia (prezzi medi di aggiudicazione fra 100 e 150 euro). Complessivamente stabile la QUARTA fascia dove continua il trend positivo (+15% dal 2013 al 2015) fatto registrare dal Barolo Cannubi Boschis di Sandrone i cui prezzi di aggiudicazione si sono rivalutai nell’ultimo anno dell’ 8%; mentre il Messorio, Merlot in purezza de Le Macchiole, perdendo un 2,5% sui prezzi medi di aggiudicazione del 2015 è retrocesso dalla TERZA fascia.
5^ fascia (prezzi medi di aggiudicazione fra 50 e 100 euro). Rientra per un soffio (+1%) L’Apparita, Merlot in purezza del Castello di Ama, che subentra al posto dell’Amarone Allegrini ed al Barbaresco Riserva dei Produttori del Barbaresco, che le aggiudicazioni dell’ultimo anno hanno collocato al di fuori della Classificazione 2016. Da segnalare fra le migliori performance della QUINTA fascia il +14%, sui prezzi medi di aggiudicazione fatto registrare nell’ultimo anno da Le Pergole Torte di Montevertine ed il +12% del Barolo di Giuseppe Rinaldi.
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